Dichiarazioni bulgare
Vienna inizia suo malgrado a fare due conti: che la guerra non stia andando come dovrebbe appare ormai chiaro e le stentate trattative con l’Italia rischiano di complicare ancor di più la situazione. L’Impero asburgico deve correre ai ripari: nei dintorni della capitale, sull’Isonzo e in tutto il Trentino si armano e si costruiscono nuove fortificazioni; l’idea di dover difendere un altro fronte non sembra peregrina.
Ma l’Italia non è l’unico paese al centro dell’attenzione mediatica. Stando ai giornali occidentali, negli ultimi giorni si è rischiata una crisi di Governo in Bulgaria e una conseguente deriva interventista. A Parigi, a Londra e a Pietrogrado si è pronti a stappare lo Champagne: se Sofia dovesse entrare in guerra lo farebbe al fianco dell’Intesa, in accordo con Grecia e Romania.
Ecco, non ne sarei così convinto. Il 29 marzo Radoslavov, Premier bulgaro, prova a zittire le voci: per prima cosa ribadisce con veemenza la neutralità, quindi definisce «impossibile» una nuova federazione balcanica. «Difficile far conciliare i nostri interessi con quelli dei popoli balcanici, che tengono gli occhi sulla Bulgaria per strapparle anche l’ultimo boccone». Leggendo neanche troppo tra le righe, Sofia non sembra in rapporti buonissimi con i vicini.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Chiudendosi il Parlamento bulgaro, il Presidente del Consiglio Radoslavov dichiara che la Bulgaria manterrà la neutralità.
- È istituita per decreto reale la carica di Sottocapo di Stato Maggiore dell'esercito italiano, che viene affidata, il 1° aprile, al generale Carlo Porro.
- Nei dintorni di Vienna si fanno nuove opere di fortificazione e si armano i forti del Trentino e sull'Isonzo.
- Gli olandesi protestano contro l’affondamento di una della loro navi, il bombardamento di un’altra e la detenzione di altre due da parte dei tedeschi.
- Il Governo inglese conclude l’accordo con gli americani riguardo la gomma, che non deve essere esportata se non verso la Gran Bretagna.
Fronte orientale
- I tedeschi prendono Tauroggen (nord-est di Tilsit).
- Continua l’avanzata russa nei Carpazi; si contano 5.600 prigionieri.