Atene pilatesca
Un colpo al cerchio e uno alla botte. Re Costantino non può fare altrimenti: la Grecia conferma la mobilitazione, ma ribadisce il “no” alla guerra; manterrà la neutralità armata e, salvo proteste formali, non prenderà provvedimenti per bloccare lo sbarco Alleato a Salonicco.
Del resto come potrebbe? Per interrompere l’operazione anglo-francese, Atene dovrebbe ricorrere alla forza. Ipotesi esclusa. La strategia di Costantino è dunque pilatesca: “Fate quello che vi pare; io non voglio saperne nulla”.
Il 6 ottobre inizia la quarta invasione della Serbia. Questa volta, però, non ci sono solo gli austro-ungarici, partecipano anche i tedeschi e il Comando è affidato a uno bravo: il Generale Mackensen, prelevato direttamente dal fronte orientale, dove è stato mattatore. Belgrado inizia subito a tremare.
Con Mackensen dirottato nei Balcani, la campagna di Russia si concentra sulle regioni settentrionali: si combatte soprattutto sulla Dvina, nella regione dei laghi e fino a Smorgon.
Sul fronte occidentale c’è ancora una certa attività sia nell’Artois che in Champagne, ma non è più un’offensiva, è piuttosto una spietata e incerta routine di attacchi e contrattacchi.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Re Costantino di Grecia assicura all'Ambasciatore inglese che la Grecia manterrà la sua neutralità, ma anche la sua mobilitazione e che lo sbarco degli Alleati a Salonicco non sarà contrastato.
Fronte occidentale
- I francesi conquistano Tahure e la Hill 192 in Champagne.
Fronte orientale
- Duri scontri sul fronte della Dvina (Daugava) e nel distretto dei laghi.
Fronte meridionale
- Comincia la quarta invasione della Serbia. Forze austro-tedesche, al comando di Mackensen, entrano nel paese e attaccano i forti di Belgrado.
- I rumeni fortificano Giurgevo (Giurgiu).
Fronte d’oltremare
- Continua l’utile cooperazione con i belgi in Cameroon, cominciata a Sanga nell’ottobre del 1914.
Parole d'epoca
By the Grace of God
Nicola II
By the Grace of God
We, Nicholas the Second,
Emperor and Autocrat
Of All the Russias,
Tsar of Poland, Grand Duke of Finland,
etc., etc., etc.
Declare to all Our loyal subjects:
Impossible as it seemed, but treacherously preparing from the very beginning of the war, Bulgaria has betrayed the Slav cause: The Bulgarian army has attacked Our faithful ally Serbia, bleeding profusely in a struggle with a strong enemy.
Russia and Our allied Great Powers tried to warn Ferdinand of Coburg against this fatal step. The fulfilment of an age-old aspiration of the Bulgar people - union with Macedonia - has been guaranteed to Bulgaria by a means more in accord with the interests of the Slav world.
But appeals by the Germans to secret ambitions and fratricidal enmity against the Serbs prevailed.
Bulgaria, whose faith is the same as Ours, who so recently has been liberated from Turkish slavery by the brotherly love and the blood of the Russian people, openly took the side of the enemies of the Christian faith, the Slav world and of Russia.
The Russian people react with bitterness to the treachery of a Bulgaria which was so close to them until recently, and draw their swords against her with heavy hearts, leaving the fate of these traitors to the Slav world to God's just retribution.
Given at the Tsar's Headquarters the 5th day of October, in the year from the Nativity of Christ the 1915th, and of Our reign the twenty-first.
On the true authority of His Imperial Majesty,
NICHOLAS
(Dichiarazione dello Zar di Russia del 5 ottobre diramata il 6 ottobre, immediatamente dopo lo scadere dell'Ultimatum alla Bulgaria rimasto senza risposta)
DAL FRONTE
In valle di Terragnolo, sulla via di Rovereto, una nostra colonna occupò il giorno 5 le località di Camperi e Alla Volta sulle pendici meridionali del Doss del Sommo (altipiano di Folgaria).
Il nemico abbandonò in fretta anche la vicina borgata di Piazza, ritirandosi verso Potrich inseguito dal fuoco efficace delle nostre artiglierie.
Sono avvenuti piccoli scontri: sul Filon dei Sclas, sulla dorsale tra Fella e Dogna ad ovest di Leopoldskirchen; di fronte a Peteano sulle pendici settentrionali del Carso goriziano.
L' avversario è stato respinto ed ha anche lasciato nelle nostre mani qualche prigioniero.
Firmato: CADORNA