Ricognizione fatale a Carlo Montanari
Quella albanese è una guerra civile spesso ignorata; sui giornali se ne parla poco, ovvio, in confronto al conflitto mondiale è un’inezia. In novembre i ribelli hanno rinnovato le azioni contro l’esercito di Essad Pascià. Ma perché all’improvviso ci interessiamo della questione?
Per rispondere basta guardare una manciata di chilometri più a est: l’Albania, di fatto priva di un Governo degno di questo nome, è una probabile via di fuga per le armate serbe, in ritirata verso ovest.
Sul fronte orientale l’esercito zarista tiene sotto pressione gli austro-tedeschi: un contrattacco nella regione di Dvinsk frutta un migliaio di prigionieri; mentre sono circa 5.000 quelli ottenuti da un altro successo russo in Galizia.
Il 3 novembre la terza battaglia dell’Isonzo è agli sgoccioli: Zagora è appena stata conquistata dai reparti italiani, ma durante una ricognizione intorno a Plava il Generale Carlo Montanari viene ferito gravemente. Morirà in ospedale, dopo due giorni di lenta agonia.
Sul fronte occidentale qualche nuova azione si riscontra in Champagne, a Massiges: i tedeschi penetrano le linee francesi, ma faticano a contrastarne i contrattacchi.
A Parigi il nuovo Governo Briand illustra il suo programma. Le linee guida non cambiano, si prosegue sulla scia dei recenti viaggi del Generale Joffre in Italia e Inghilterra: il primo obiettivo è realizzare una più stretta solidarietà, una permanente armonia con gli Alleati.
Nella dichiarazione alla Camera è promessa la massima trasparenza possibile, per cementare l’unione tra la Nazione, il Parlamento e il Governo. Si valuterà anche il tema della censura: «La soluzione del problema verrà cercata collaborando con la stampa».
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- L'Italia conferma l'adesione alla convenzione Alleata, che comporta l'impegno di non concludere alcuna pace separata.
- Il Governo serbo lascia Niš.
- Il Primo Ministro francese Briand illustra il suo programma politico: occorre una più stretta cooperazione con gli Alleati.
- Prima riunione del neo-costituito War Committee del Governo britannico per rimpiazzare il comitato dei Dardanelli.
Fronte occidentale
- Attacco tedesco in Champagne nella regione di Massiges: penetrate le trincee francesi sulla Hill 199; qualche lieve vantaggio locale; contrattacchi francesi.
Fronte orientale
- I russi contrattaccano efficacemente nella regione di Dvinsk, facendo un migliaio di prigionieri.
- Vittoria russa in Galizia, sullo Strypa: annunciati 5.000 prigionieri.
Fronte italiano
- Il Generale Carlo Montanari viene ferito gravemente sulla quota 383 di Plava, morirà due giorni dopo.
Fronte meridionale
- In Serbia continua l’avanzata dei tedeschi, degli austro-ungarici e dei bulgari.
- I bulgari marciano sulla ferrovia Skopje-Niš; i serbi continuano la ritirata verso ovest.
- Gravi disordini in Albania, i ribelli attaccano le truppe di Essad Pascià.
Operazioni navali
- Nella notte, alcune siluranti italiane affondano un grosso piroscafo austro-ungarico ancorato a Durazzo.
Parole d'epoca
Il valore della II° Armata
del Federmaresciallo Svetozar Borojević von Bojna
I reparti avversari effettuarono spesso quegli ostinati attacchi contro le nostre posizioni di Plava con grande bravura e grande valore, si che anche le nostre truppe non poterono a meno di apprezzarne il contegno.
DAL FRONTE
Il nemico, ricevuti affrettatamente rinforzi, con insistenti contrattacchi tenta di arrestare la nostra offensiva ed anche di riprendere le importanti posizioni da noi conquistate. Gli attacchi, in prevalenza notturni e condotti con la maggior violenza s'infrangono contro la balda resistenza delle nostre truppe, né rallentano lo slancio della nostra offensiva.
Azioni siffatte si ebbero nella notte sul 2 e nel mattino successivo; sul Sexten Stein, alla testata della Rienz; sul Mrzli, nella zona del Monte Nero; a Zagora; nel settore di Plava; lungo le falde del Monte San Michele e sul Carso.
Ovunque il nemico fu ricacciato con gravi perdite.
La nostra offensiva nella giornata di ieri ci fruttò qualche nuovo successo; a Zagora fu iniziata l' occupazione delle case alte del villaggio e furono presi 72 prigionieri.
Sulle alture ad occidente di Gorizia, un accanito combattimento si svolse nelle vicinanze del villaggio di Oslavia. Restarono nelle nostre mani 317 prigionieri, fra i quali 4 ufficiali, armi e munizioni in quantità tuttora indeterminata.
Sul Carso le nostre fanterie, efficacemente sostenute dalle artiglierie, riuscirono, dopo aspra lotta, a conquistare altre delle innumeri trincee che solcano in ogni senso l' aspro altipiano; Furono presi una ventina di prigionieri, due mitragliatrici e copioso materiale da guerra.
Continuano pure con avverse condizioni atmosferiche le incursioni dei nostri velivoli, che sfuggendo ai tiri delle numerose artiglierie antiaeree dell' avversario, bombardano con efficacia accampamenti nemici, trincee e stazioni ferroviarie.
Firmato: CADORNA
Maggiore Generale MONTANARI CARLO, da Montecalvo (Alessandria):
Comandante di un settore esposto continuamente alle offese nemiche, seppe, con intelligente operosità e con diuturno, esemplare coraggio, infondere nelle truppe piena fede nel successo e fermezza di attendere serenamente il momento opportuno per conseguirlo. Ferito a morte in un’ardita ricognizione a pochi passi dalle trincee nemiche, tra gli strazi di una lunga agonia e nella coscienza della fine prossima, ammoniva a rinnovare e moltiplicare gli sforzi per la vittoria italiana — Plava, 5 novembre 1915.
(Boll. Uf ., del 1916, Disp. 21)