19 Gennaio, 1916

Stallo in Europa, meno altrove

È sempre la solita guerra di posizione, una guerra di “tira e molla”, un perpetuo scambio di poche centinaia di metri. «Sulle alture a nord-ovest di Gorizia la nostra risoluta controffensiva è terminata con pieno successo. […] Le nostre valorose truppe riconquistarono, una a una, le trincee abbandonate la notte del 15. La nostra linea primitiva è stata completamente ristabilita». È il bollettino ufficiale di Cadorna, pubblicato dai giornali del 19 gennaio.
I teatri di guerra più interessanti sono quelli lontani dallo stallo europeo: in Mesopotamia il Generale Aylmer ha ripreso ad avanzare lungo il Tigri, in soccorso dell’assediata Kut al-Amara; in Camerun gli Alleati occupano Ebolowa, i tedeschi abbandonano il sud del paese e si rifugiano in territorio spagnolo.

Su La Stampa trova spazio un’inchiesta del Daily Mail: il blocco commerciale imposto alla Germania verrebbe eluso; gli attori principali sarebbero la Danimarca e, a sorpresa, l’Inghilterra. Da ormai un anno Copenhagen acquisterebbe dalla Gran Bretagna molta più merce di quanto consumasse prima della guerra; alcune importazioni sarebbero decuplicate. Secondo il giornalista, l’enorme surplus verrebbe rivenduto ai tedeschi. Fosse tutto vero sarebbe uno scandalo quasi impareggiabile.

Davide Sartori

 

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Consiglio di guerra dei Ministri Alleati a Londra.
  • Il Generale Sir Percy Lake succede a Sir Nixon al comando delle truppe in Mesopotamia.

Fronte orientale

  • Nuova attività a nord-est di Chernivtsi (Czernowitz).

Fronte asiatico ed egiziano

  • Il Generale Aylmer riprende la sua avanzata lungo il Tigri.

Fronte d’oltremare

  • Gli anglo-francesi occupano Ebolowa (Camerun).

Operazioni navali

  • Le navi da guerra Alleate bombardano Porto Lagos (Bulgaria).

 

Parole d'epoca

Francesco Ferruccio Zattin, 9°reggimento bersaglieri

Appiattati come la cicoria

Monte Rombon, Slovenia

Quanti minuti restammo così immobili? Chissà? Forse dieci minuti, forse un’ora, forse due ore; ma è così difficile calcolare il tempo in certe circostanze che sia il più calmo ed intrepido uomo di questo mondo, non può precisarlo. Come sono distrutto e divagato oggi,  non mi riesce continuare il racconto senza uscire fuori di tema; ho la testa che mi brucia.... Ma ritorniamo  a bomba e continuiamo. Ad un tratto, a diecine, per non dire a centinaia, i raggi luminosi proiettarono una luce quasi a giorno. Un grido: Savoia! Avanti ragazzi! - pronunciato dal Sig. Capitano, ci fece balzare in piedi come molle, e col fucile impugnato col calcio stretto al fianco e con la baionetta in alto, ci slanciammo di corsa all’assalto. Attenti.....evitate gl’inganni che sono nel terreno-....gridano gli ufficiali. Cosa si prova! Quasi un alt!

dato durante una corsa.... Ma il fischiare, l’incrociarsi delle pallottole sulle nostre teste, i gridi dei feriti, ci fecero sovvenire che il tempo non solo era ora, ma era la vita ed allora avanti avanti..... Bocche da lupi, pozzi, fili di ferro a pochi centimetri dal suolo, erano tutte insidie tutti tranelli che si aggiungevano  al fuoco infernale che ci pioveva addosso. Arrivammo così alla prima posizione nemica. Qui la lotta a corpo  a corpo si svolse accanita, terribile, Dio mio che inferno! Che Caos di cose. 

 

Si ringrazia il Gruppo L'Espresso e l'Archivio diaristico nazionale di Pievese Santo Stefano

 

DAL FRONTE

Bollettino

In Valle Chiese nel pomeriggio del 17 l’artiglieria nemica provocò un lungo incendio che fu poi subito circoscritto. Per rappresaglia una nostra batteria bombardò Strada che risulta occupata dall’avversario.
Anche in Valle Sugana a tiri nemici su Borgo rispondemmo bombardando la stazione di Caldonazzo ove era segnalato un movimento di treni.
Nel settore di Tolmino la notte sul 18 un reparto nemico tentò l’attacco di un nostro trinceramento sulla altura di Santa Maria. Fu respinto e lasciò 30 cadaveri sul terreno.
Nella stessa notte, nella zona tra la quota 188 ed Oslavia, nuclei nemici tentarono di avvicinarsi alle nostre posizioni. Il fermo contegno delle nostre truppe, che non si lasciarono trarre in inganno da false grida lanciate dall’avversario, valse a respingere prontamente il tentativo.
Sul Carso nessun avvenimento importante.

Firmato: CADORNA

 

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori