2 Marzo, 1916

Russi avanti nel Caucaso

Nel Caucaso è tutto cambiato con la presa di Erzurum. I russi sono partiti da lì e hanno trovato la strada tracciata: 130 chilometri più a sud hanno preso Muş e, poco più a est  Ahlat, sul Lago di Van.
Ora devono proseguire il percorso. Il prossimo ostacolo è Bitlis, circa 65 chilometri a sud-est di Muş. La città si trova quasi a 1.500 metri sul livello del mare, tappa obbligata in un’importante rotta commerciale.
Finora i russi sono avanzati senza grosse difficoltà, ma Bitlis è diversa: si snoda in una stretta valle, lungo il corso dell’omonimo fiume; le postazioni turche non possono essere aggirate, né circondate in tempi brevi. La battaglia per conquistare la città inizia il 2 marzo. Bitlis ha già patito in questa guerra: qui vive, o meglio viveva, un’ingente minoranza armena.

Dal fronte caucasico passiamo a quello occidentale. Nonostante le rassicurazioni berlinesi, i tedeschi cercano soldi e si guardano attorno.

I territori occupati sono già stati ripuliti, ma forse si può ancora raschiare il fondo, vessare un po’ di più la stremata popolazione. Ormai da qualche mese i civili hanno l’obbligo del saluto militare agli ufficiali, dicono in segno di rispetto, di referenza; pena il carcere. Adesso alla prigione si aggiunge una multa.
Per i belgi simpatizzare con i tedeschi diventa ogni giorno più complicato, anche perché Berlino continua a far di tutto per essere disprezzata e incutere terrore.
A Verdun la battaglia si comporta come un organismo vivente: dopo lo sforzo iniziale ha bisogno di rifiatare, rallenta e ansima. Il primo slancio è andato. Ma i tedeschi feriscono e catturano un giovane capitano francese, mentre tenta di rompere l’accerchiamento della sua unità a Douaumont: per Charles de Gaulle la guerra è finita, nonostante svariati tentativi di evasione.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Muore "Carmen Sylva", Elisabetta di Wied, Regina madre di Romania.

Fronte occidentale

  • Battaglia di Verdun: tedeschi respinti a Douaumont.
  • Pétain continua a riorganizzare le difese di Verdun i rifornimenti lungo la Voie Sacrée.

Fronte asiatico ed egiziano

  • Caucaso: inizia la battaglia per Bitlis, a sud-est di Erzurum.

Parole d'epoca

Diario di un imboscato

di Attilio Frescura

È arrivata una brigata che ha in distribuzione una sola coperta. Qui fa un freddo cane e la coperta non basta.
Si sono chieste coperte all’ufficio di sanità, che ne ha in dotazione seimila; ma l’ufficio di sanità le ha negate: «debbono servire per gli eventuali malati».
Ed ha ragione. È scritto.
I soldati prendano il freddo e una brava polmonite. Si ammalino, insomma. Allora l’ufficio di sanità darà le coperte ai malati.
E poi dicono che la burocrazia non è logica!
Ci può essere, è vero, un piccolo dubbio: le coperte sono fatte per i malati o si debbono fare i malati per le coperte?

DAL FRONTE

CADORNA

Un piccolo attacco nemico presso Marter (Val Sugana) è stato respinto.
Nostre artiglierie di grosso calibro hanno bombardato con successo la stazione ferroviaria di Toblach.
Lungo tutta la fronte dell' Isonzo è continuato il maltempo con nevicate nelle zone più elevate. Con tutto ciò nostre pattuglie sono state particolarmente attive spingendosi a molestare il nemico nelle sue trincee con fuoco di fucileria e lancio di bombe a mano. L' artiglieria ha potuto battere importanti obiettivi, tra cui la stazione di Santa Lucia (Tolmino).
Una nostra batteria, portatasi arditamente in posizione opportuna, aprì di sorpresa il fuoco e battè efficamente le baracche e i ricoveri nemici sul rovescio del Podgora.

Firmato: CADORNA

 

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori