Fiducia a Salandra
«Molto rumore per nulla. Tale la conclusione di una settimana di agitata discussione sulla politica del Governo». La Stampa ci fornisce il riassunto perfetto delle ultime giornate parlamentari. Il 19 marzo la Camera dei deputati concede un ampio consenso al Gabinetto Salandra: il voto di fiducia viene approvato da 394 “sì”, contro soli 61 “no” e un astenuto. Buona parte degli interventisti, i padri della crisi politica, hanno cambiato idea e appoggiato il Governo; sono rimasti intransigenti solo i nazionalisti e i repubblicani. Una retromarcia doverosa, soprattutto alla vigilia della conferenza interalleata: presentarsi davanti a Gran Bretagna, Francia e Russia con un Presidente del Consiglio appena sfiduciato non sembrava una grande idea, avrebbe suggerito nient’altro che inaffidabilità. Il tutto per guadagnare, forse, tre o quattro Ministri senza portafoglio. No, il gioco non vale la candela.
A Verdun le armate del Kaiser sono state respinte ancora a Vaux e Poivre Hill. La battaglia coinvolge giornali e bollettini ufficiali: «I tedeschi non si stancano di mentire»; questa l’accusa francese in seguito all’annunciata conquista di le Mort Homme. A Parigi giurano che non ci sia un solo tedesco sulla collina, bugia anche questa. La verità sta nel mezzo: la Germania ha occupato alcune posizioni, ma non abbastanza da far vacillare i difensori.
Sul fronte orientale i russi non si limitano alla grande offensiva sul Lago Naroch: un successo zarista arriva sul Dnestr, a Uścieczko. E in Persia viene occupata Ispahan.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- La Camera italiana conferma la sua fiducia al Governo Salandra.
- Convenzione fra la Gran Bretagna e l'Italia per i tribunali misti in Egitto e per l’eventuale soppressione delle Capitolazioni.
Fronte occidentale
- Attacco aereo sul Kent.
- Battaglia di Verdun: I tedeschi vengono respinti a Poivre Hill.
Fronte orientale
- I russi hanno successo a nord-ovest di Uścieczko (Ustechko, sul fiume Dnestr).
Fronte asiatico ed egiziano
- A. Murray assume il Comando delle truppe in Egitto, al posto di J. Maxwell.
- I russi occupano Ispahan (Persia).
Fronte d’oltremare
- Combattimenti tra tedeschi e britannici a Ulteg Karunga (Africa orientale).
Operazioni navali
- Il cacciatorpediniere francese “Renaudin” viene silurato.
Parole d'epoca
Fiori di trincea. Diario vissuto da un cappellano di fanteria
di Don Giovanni Folci
Il desiderio di istruirsi, di conoscere, di chiarire verità e dottrine trovi sempre sempre una eco fedele in tutti i buoni; a nessuno mai rifiutiamo la buona parola, anzi di ogni circostanza approfittiamone per buttare i semi di un ravvedimento e di una conversione. Guai a noi! E specialmente guai a noi sacerdoti, favoriti di un apostolato superiore ad ogni nostro merito, se non avremo approfittato del tempo buono per sfruttare l'innato sentimento religioso di tante anime che in Dio soltanto ed in un po' di preghiera trovano ora il conforto a tante prove terribili ed in mezzo a disagi d'ogni sorta. Destinati a ricevere il primo grande inno di grazie che tutta l'umanità canterà al suo unico benefattore e verace Iddio, il Dio dei cristiani, indici dei sentimenti di giustizia e di bontà di quella religione alla quale tendono le anime presentendo quasi la cessazione dell'immane flagello, non manchiamo di corrispondere alle speranze giuste e sante di chi guida in questo delicatissimo e nobilissimo apostolato. Ogni sacrificio nostro deve scomparire per non sentire che il lamento
DAL FRONTE
Lungo la frontiera del Trentino-Alto Adige nella giornata del 17 azioni intermittenti delle artiglierie; quella nemica bombardò le nostre posizioni di Monte Collo (Valsugana) da noi sempre saldamente tenute.
In Valle del Fella nostri skiatori eseguirono ardite incursioni oltre il torrentePontebbana e su Leopoldskirchen.
Nella notte sul 18 un nostro riparto da montagna, con l' appoggio delle artiglierie, conquistò la posizione di Gelbe Wand a nord-est del Jof di Montasio (alto Dogna) cacciandone l' avversario e prendendogli alcuni prigionieri. Rinforzi nemici accorrenti per Valle Seisera furono tenuti lontano da tiri efficaci di nostre batterie.
Nella zona di Tolmino all' intenso fuoco di artiglieria del giorno 18 l' avversario fece seguire violenti attacchi contro le nostre posizioni sull' altura di Santa Maria. Dopo alterna vicenda di lotta, durante la quale prendemmo al nemico 41 prigionieri di cui due ufficiali, l' avversario riuscì a stabilirsi in qualche elemento più avanzato delle nostre difese.
Lungo la rimanente fronte dell' Isonzo continuarono i duelli delle artiglierie.
Velivoli nemici bombardarono di nuovo Punta Sdobba. Nessun danno.
Firmato: CADORNA