26 Marzo, 1916

Il bisogno di condividere

Le delegazioni di Gran Bretagna e Italia arrivano a Parigi. La capitale francese è cambiata e mi sembra lapalissiano. Ci sono tanti profughi, gente di campagna, fuggita dalla guerra. La metropoli li ha accolti come ha potuto, ma ne ha anche assorbito qualcosa, un certo non so che: «Nelle case signorili o borghesi, dove si abitava da anni senza conoscere nulla del proprio vicino, dove al massimo ci si scambiava un “buongiorno e buonasera” sul pianerottolo o per le scale, ora è fiorita la “chiacchiera”. Come in provincia. La guerra ha indotto il mondo a raccogliersi, a cercare il contatto; ha tessuto vincoli e relazioni prima ignorate nelle metropoli, ma da sempre ben conosciute in provincia»Domenico Russo, La Stampa. È il bisogno di condividere qualcosa di troppo grande, siano speranze o paure. O più spesso lutti.

Lungo tutto il nostro fronte gli austro-ungarici contrattaccano. Ottengono vantaggi a nord-ovest di Gorizia, ma i combattimenti più brutali sono nel settore carnico, sotto la neve. Le truppe asburgiche possono contare sui rinforzi appena giunti, il loro sforzo è immane: tremano le postazioni sull’Alto But e non solo; gli italiani sono costretti a ritirarsi dal Pal Piccolo.

Davide Sartori

 

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Salandra, Sonnino e il Generale Dallolio arrivano a Parigi, accolti con dimostrazioni entusiastiche.
  • La delegazione inglese arriva a Parigi.
  • Scioperi alle officine Putilov a Pietrogrado.

Fronte italiano

  • Gli austro-ungarici contrattaccano le posizioni italiane a nord-ovest di Gorizia, tra Podgora e Peuma, ottenendo parziali vantaggi. Con un attacco di sorpresa riescono anche a occupare la quota 1859 del Pal Piccolo (Carnia), che sarà però riconquistata il giorno dopo.

Fronte asiatico ed egiziano

  • Base turca distrutta da un assalto aereo a el-Hassana (Sinai).
  • I russi avanzano sul l’alto Choroki (Caucaso).

Parole d'epoca

La conquista della trincea di Seltz

di Alfonso Onofrii, militare

Eravamo ormai alla vigilia dell’attacco e le nostre artiglierie aggiustavano i tiri sulle posizioni di Seltz tenute dal nemico.
Era il 26 marzo 1916.
La stessa sera la mia compagnia si spostò più a destra e si sistemò lungo l’argine del canale di irrigazione. Il capitano mi dette l’ordine di rifornire di munizioni col mio plotone il 1° battaglione che era in trincea, iniziando la corvè alle 6 del mattino successivo.
L’azione offensiva per l’occupazione del trincerone di Seltz fu considerata uno dei combattimenti più duri e più cruenti della guerra, sia per l’elevato numero delle perdite da ambo le parti, sia per il tipo di attacco, su di un fronte limitato, che permise ai contendenti di concentrare su quel settore tutti i mezzi distruttivi di cui disponevano.

Si ringrazia il Gruppo L'Espresso e l'Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano

DAL FRONTE

Le persistenti intemperie ostacolarono anche ieri l' attività delle artiglierie nelle zone più elevate del teatro delle operazioni.
Azioni di artiglierie di qualche importanza si ebbero invece sul Medio Isonzo tra Tolmino e Gorizia, sul Carso e contro batterie nemiche appostate nei pressi di Duino.
Le nostre fanterie proseguirono intensamente i lavori di afforzamento.
Col favore della nebbia irruppero in più punti nelle linee dell' avversario e vi lanciarono bombe danneggiandole.

Firmato: CADORNA

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori