12 Marzo, 1917

Russia: formato un Governo provvisorio

Il morale è splendido, l’unità d’intenti completa, tutto va molto bene. Va tutto così bene che scoppia la rivoluzione, perché giunti al 12 marzo di rivoluzione ormai si tratta. La guarnigione di Pietrogrado si unisce agli insorti, sono 17.000 uomini armati; la ferocia cresce, i morti aumentano, ma per i lealisti del regime zarista non c’è più niente da fare. Il tribunale brucia, l’arsenale cittadino è perso e lo è anche la fortezza di Pietro e Paolo, la “Bastiglia” russa: i prigionieri politici vengono liberati dai militari ammutinati.
In pochi giorni i moti hanno contagiato anche Mosca e Karkov, diffondendosi da nord a sud. Il Primo Ministro Golitsyn si dimette, il Governo cade e le redini passano a Rodzjanko, Presidente della Duma, appena esautorata dallo Zar. Ma allo stesso tempo si proclamano i primi soviet. Sì, perché in Russia sono due le spinte rivoluzionarie: una più mite, definiamola democratico-repubblicana, facente riferimento ai rappresentanti del popolo al Parlamento; l’altra è quella di estrema sinistra, fino ai bolscevichi, intransigente e antisistema. Le due anime per ora collaborano, ma la resa dei conti sarà inevitabile. 

 La prima mossa del Governo provvisorio è avvisare tutti i Comandi militari del cambio al vertice. Motivazioni ovvie: c’è una guerra da portare avanti, si vorrebbero evitare ulteriori colpi di Stato e soprattutto avvisare i soldati, dove il malumore serpeggia da tanto e l’impennata di diserzioni sta lì a dimostrarlo.

Mentre i russi si armano contro i russi, gli americani si armano contro i tedeschi: il Dipartimento di Stato fa montare cannoni a prua e a poppa dei mercantili; i serventi ai pezzi non saranno militari in servizio, ma «dovrebbero essere reclutati tra i congedati dalla marina». Si prevede di riprendere il normale traffico con l’Europa entro una settimana.
Immancabili i commenti sulla conquista britannica di Baghdad. Per molti osservatori l’impresa è clamorosa, non tanto da un punto di mista militare, quello resta un fronte secondario, ma sono le conseguenze morali ad esaltare i giornali: il prestigio inglese nel mondo arabo, minato dopo la sconfitta di Kut al-Amara, è ristabilito.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Comincia la rivoluzione russa: formato un Governo provvisorio sotto la presidenza Rodzjanko; a Pietrogrado i soldati della guarnigione si uniscono ai manifestanti e agli operai in sciopero; si formano i primi soviet.
  • Il Dipartimento di Stato americano stabilisce che le navi mercantili armate a prua e a poppa possono lasciare i porti statunitensi.
  • Si riunisce a Londra un'assemblea anglo-francese per discutere le relazioni dei Comandanti inglesi e francesi nel teatro occidentale e l’impiego dei prigionieri di guerra nelle zone di combattimento.
  • Discorso del Generale Smuts all’arrivo in Inghilterra.
  • Lanciato il terzo prestito di guerra canadese.

Fronte occidentale

  • I francesi guadagnano terreno nella Champagne orientale.
  • Soissons bombardata con proiettili incendiari.
  • Raid britannico vicino ad Arras.

Fronte orientale

  • Galizia: i tedeschi effettuano con successo raid vicino alla ferrovia Złoczów-Ternopil', vicino Brzeżany e al Naraivka (Narajowka).

 Fronte meridionale

  • I britannici avanzano sul fronte di Dojran.

Fronte asiatico ed egiziano

  • Gli italiani rioccupano Bucamez, sulle coste occidentali della Tripolitania.

Operazioni navali

  • Il piroscafo americano “Algonquin” silurato senza preavviso.

Parole d'epoca

Il 13esimo Fanteria

di Giuseppe Abate

… il Generale Sani, sempre squisitamente gentile, con speciale ordine dei (giorno, volle dare al Capitano Chimenti, come già aveva fatto coi Tenenti Montesi Giuliano e Ciccone Pasquale, del 13.” e con altri del 14.”, un affettuoso saluto beneaugurante a nome suo ed a nome di tutta
la Brigata. Molte furono in quel mese le istruzioni militari, le finte manovre sul Torre eseguite dai reparti della Brigata. Ad esse assisteva di solito anche il Generale Venturi, Comandante della Divisione. Qualche Battaglione andò a lavorare nel Vallone di Palikisce.

 

DAL FRONTE

In Valle di Concei (valle di Ledro) il mattino dell' 11, dopo fuoco d' artiglieria e bombarde contro Bezzecca e Monte Vies, un riparto nemico attaccò le nostre posizioni della valletta di Vai, a nord-est di Lenzumo. Fu respinto e lasciò nelle nostre mani alcuni prigionieri. Sulla rimanente fronte Tridentina nella giornata di ieri maggiore attività delle artiglierie e scontri di nuclei. In valle di Travignolo (Avisio) dopo azione di bombarde contro le pendici meridionali di Cima Bocche, il nemico lanciò un attacco verso Paneveggio. Fu completamente ributtato. Sulla fronte Giulia azione normale delle artiglierie. Nel settore di Castagnevizza (Carso) prendemmo prigionieri un posto avanzato nemico di 9 uomini ed un ufficiale.

Firmato: CADORNA

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori