Salta il Governo francese
Tirava una brutta aria per il Governo francese. Le avvisaglie di crisi si fanno concrete e il 17 marzo l’intero Gabinetto Briand rassegna le dimissioni. Tocca al Presidente della Repubblica Poincaré risolvere l’impasse: come Primo Ministro sarà scelto Alexandre Ribot, un veterano del ruolo, suo anche il dicastero degli esteri. Il nuovo Ministro della guerra sarà Paul Painlevé.
Molto meno accidentato il percorso del Governo italiano. Boselli mantiene salde le redini con un voto di fiducia a larghissima maggioranza. Il Presidente del Consiglio e il Ministro degli esteri Sonnino hanno dribblato gli argomenti più scottanti, puntando forte sullo spirito patriottico, su quanto sia cattiva la Germania e affiatati gli Alleati. Banalità un po’ stantie, ma a parte i socialisti ufficiali nessuno protesta più di tanto. Ogni obiezione all’operato del Governo è una «Colpevole insidia, false notizie, o profezie oscure, con l’intento di deprimere l’animo italiano».
Della crisi russa non si dice quasi nulla, ma quanto poco se ne sia capito è evidente dai resoconti dei giornali: i monarchici, e sottolineo “i monarchici”, applaudono il popolo russo. Sì, avete letto bene: i monarchici solidarizzano con la rivoluzione anti-zarista. Siamo ben oltre il concetto di “qual è il colmo per…”.
A Pietrogrado l’amnistia ha rimesso in libertà tanti perseguitati politici, ma ora è tempo di ripopolare le carceri: una buona fetta dell’ex Governo viene arrestata, così come molti funzionari e pezzi grossi della società russa.
Sul fronte occidentale gli Alleati marciano forte: i britannici occupano le macerie fumanti di Bapaume, dove i tedeschi hanno fatto tabula rasa; presi anche Fresnes e una manciata di altri paesi, molti dei quali, però, ormai esistono solo sulle carte geografiche. Anche i francesi avanzano, entrando a Lassigny e Roye. Le armate del Kaiser hanno abbandonato la linea fra Andechy e l’Oise, la tenevano da oltre due anni.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- La crisi scatenata dal ritiro del Generale Lyautey porta alle dimissioni dell'intero Gabinetto Briand.
- La Camera italiana approva, con voti 369 contro 23, un ordine del giorno di piena fiducia nel Ministero Boselli e nelle forze della nazione.
- Londra: meeting alla Albert Hall in favore del servizio nazionale delle donne.
Fronte occidentale
- I britannici prendono Bapaume e sette altri villaggi dopo duri scontri; avanzano anche a sud della Somme, occupando Fresnes e altri sei villaggi.
- Su tutto il fronte tra i fiumi Avre e Oise (a 30 km. a sud-ovest di Péronne) i tedeschi abbandonano la fortissima linea fra Andechy e l’Oise, che tenevano da oltre due anni. I francesi avanzano rapidamente, occupando Lassigny e Roye (zona di Noyon).
- Raid aereo sul Kent: nessuna vittima.
- L'idrovolante tedesco “L-39”, di ritorno da un raid in Inghilterra, distrutto a Compiègne.
- I tedeschi inviano molti prigionieri nelle zone di guerra come “rappresaglia”.
Fronte italiano
- Valsugana: dopo violento bombardamento gli austro-ungarici attaccano le posizioni italiane alla testata della Valletta di Coalba, ma sono respinti con gravi perdite.
Fronte meridionale
- Nella notte i bulgaro-tedeschi bombardano Monastir (Bitola) con granate asfissianti: tra morti e moribondi si contano 142 vittime, in gran parte donne, fanciulli e anziani.
Fronte asiatico ed egiziano
- I britannici affermano di essere a quasi 60 km. a nord di Baghdad.
- Dopo duri scontri i russi occupano Kerind (sulla strada di Teheran) e continuano a inseguire i turchi.
Operazioni navali
- Cacciatorpediniere tedeschi bombardano Ramsgate e affondano un cacciatorpediniere Alleato.
Parole d'epoca
Quella bomba non doveva esplodere
di Paolo Ciotti militare, 116° reggimento fanteria, brigata Treviso
Il 17 marzo successe un orribile incidente. Il Capitano Magrini volle ad ogni costo fare spiegare i vari tipi di bombe ai miei soldati e incaricò di ciò un Caporale Maggiore di Fanteria, addetto al corso. Io ero ancora in branda quando iniziò l'istruzione, e fu la mia fortuna. Il Caporalmaggiore stava in mezzo ai soldati con le bombe in mano, delle quali spiegava il congegno; le maneggiava con facilità e sicurezza,credendole scariche. Mentre spiegava il meccanismo della bomba “excelsior” e mostrava praticamente come doveva essere lanciata, quella cadendo in terra, scoppiò. Io, che ero ancora in branda, come ho detto, intesi il rumore di uno scoppio e varie grida. Corsi fuori e vidi tanti miei soldati a terra, feriti più o meno gravemente. Furono subito soccorsi e trasportati al vicino ospedaletto di Foza. Qualcuno rimase però a Val Piana un po' di tempo per mancanza di mezzi di trasporto. C'erano dei feriti leggeri, ma anche di quelli gravissimi.
Ricordo il sergente Fioravante ferito in modo orribile al basso ventre. Un altro aveva perduto un occhio. In tutto, i feriti furono 28. Forse nemmeno in combattimento avevo avuto tante perdite! Rimasi molto addolorato, perché mi vidi disfatta, per un banale incidente, la mia Compagnia alla cui formazione avevo posta tanta cura.. Ora si sarebbe rinnovata, perché purtroppo molti feriti non avrebbero fatto più ritorno. Anche il Capitano Magrini rimase impressionatissimo. Lo vidi piangere, giacché la scena era straziante, mentre soccorreva i feriti.
Si ringrazia il Gruppo L'Espresso e l'Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano
DAL FRONTE
Nella zona di Valle d' Adige nella giornata del 16 attività più intensa delle artiglierie, la nostra tirò sulle stazioni di Calliano e su accantonamenti nemici attorno a Villa Lagarina. In piccoli scontri di fanteria Serravalle (Valle Lagarina), sulle pendici del Sief (Alto Cordevole), nei pressi di Studena Bassa (torrente, Pontebbana = - Fella) e sull' altura di Quota 126 (margine settentrionale del Carso) ricacciammo nuclei nemici e prendemmo alcuni prigionieri.
Firmato: CADORNA