15 Maggio, 1917

Carso, Berlino, Pietrogrado: si lotta

Oltre la boscaglia, oltre una leggera foschia, l’offensiva italiana forse rallenta, di certo non corre, ma comunque avanza. Il 15 maggio incassiamo la conquista di quota 383 a nord est di Plava, ci installiamo sulla cresta del Monte Kuk e del Vodice, ci inerpichiamo sulle ripide pendici del Monte Santo. Lo sforzo è mastodontico, i sacrifici pure.
Caldissimo anche il fronte occidentale, soprattutto nei due cardini del momento: Bullecourt per i britannici, lo Chemin des Dames per i francesi.
A proposito, Parigi “silura” Nivelle. Il Generale viene riassegnato, la sua spavalderia non è bastata per vincere i tedeschi; promossi Pétain e Foch.

Chi vuol spegnere ogni principio d’incendio è Bethmann-Hollweg. Tutta la Germania gli tira la giacca per sapere cosa “fare da grande”, cosa volere da questa guerra; tutti lo aspettano al varco. Ma il Cancelliere è deciso a mantenere l’equilibrio, a non esporsi, a non alimentare controversie. E allora bypassa il varco: «Mi si chiede una

dichiarazione di programma circa i nostri scopi di guerra, ma farla in questo momento non sarebbe negli interessi del Paese, perciò devo rifiutarmi. […] Il mio silenzio fu interpretato, volta per volta, dai vari partiti, come un’adesione all’una o all’altra causa. Protesto nuovamente contro chi ha tratto conclusioni sull’atteggiamento del Governo basandole solo sul suo silenzio». Ancora una volta Berlino non si sbottona, bacchettando destra e sinistra e raccogliendo gli applausi del centro. “Non stiamo con i socialisti, non stiamo con i conservatori reazionari. Stiamo con la Germania, con il suo popolo e i soldati al fronte”. Questa la sintesi.

Ma le beghe politiche tedesche sono bazzecole in confronto a quelle russe. Il Ministro degli esteri Miljukov, attore forte e simbolo del Governo provvisorio, si dimette; fatali le “divergenze di vedute” con il Soviet e persino con il Gabinetto. In effetti Pietrogrado sembra incline al rimpasto a sinistra, in pratica accoglierebbe al Governo i contestatori di Miljukov, anche perché il Comitato dei delegati di operai e soldati ha votato a favore di questa ipotesi. Il divorzio con il Ministro degli esteri è la logica conseguenza.
Il Soviet è in forma e ci tiene a dire la sua sulla riconvocazione della Duma«Quella è morta per sempre; il popolo non crede più nella vecchia Duma».
E in chi potrebbe credere il popolo? Non lo dice nessuno, non ci crede nessuno, ma un indizio arriva da un russo emigrato a Parigi, tal Drudzo, in realtà Lozovsky. È un comunista e descrive così Lenin«Come non fu disposto a transigere con lo zarismo, non lo farà neanche con un qualsiasi imperialismo. È un fanatico della rivoluzione che non si fermerà a mezza via. Ha il coraggio della logica e carattere ferreo. È un leader popolare nato per condurre le masse».

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Il Generale Pétain è nominato Comandante in capo dell’esercito francese; il Generale Nivelle è posto al Comando di un gruppo d'eserciti; il Generale Foch assume il ruolo di Capo di Stato maggiore generale.
  • II Ministro russo degli esteri Miljukov si dimette.
  • In un discorso al Reichstag il Cancelliere dell'Impero Bethmann-Hollweg dichiara che non intende rivelare i fini di guerra della Germania.
  • Ai socialisti tedeschi vengono rifiutati i passaporti per Stoccolma.

Fronte occidentale

  • Duri scontri attorno a Bullecourt. Respinti con perdite forti attacchi tedeschi contro Bullecourt e la sezione della linea di Hindenburg occupata dai britannici.
  • Duri scontri anche sullo Chemin des Dames.
  • Incursioni francesi nella Woëvre e in Lorena.

Fronte italiano

  • Le truppe italiane conquistano la Quota 383 a nord-est di Piava e la cresta di Monte Kuk (Quota 611) e del Vodice (Quota 524).

  • Gli italiani tengono il Monte Kuk e il Vodice e raggiungono le pendici del Monte Santo (Gorizia).

Fronte meridionale

  • Fronte di Dojran: i britannici avanzano a sud-ovest di Krastali; anche francesi, serbi e venizelisti hanno successo.

Operazioni navali

  • Battaglia del Canale d'Otranto: riuscita incursione della flotta austro-ungarica contro lo sbarramento Alleato del canale d'Otranto.
  • La nave da trasporto inglese “Cameronia” viene silurata nel Mediterraneo: perdono la vita 140 uomini.
  • La flotta di cacciatorpediniere statunitensi arriva in acque inglesi.

Dal fronte italiano

REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DI GUERRA N. 718 - 15 MAGGIO 1917 - ORE 18:00

Sulla fronte Giulia, da Tolmino al mare, il fuoco di distruzione delle nostre artiglierie e bombarde contro le poderose linee nemiche raggiunse nella mattina di ieri una maggiore violenza, provocando vivacissima reazione di numerose batterie avversarie d' ogni calibro. Verso mezzogiorno, ardite irruzioni delle nostre fanterie su vari tratti della fronte nemica ci fecero realizzare sensibili progressi nella zona di Plava, sulle falde di Monte Cucco e sulle alture ad oriente di Gorizia e del torrente Vertoibizza.
Contemporaneamente nel settore settentrionale del Carso puntate di nostri reparti raggiungevano le sconvolte linee dell'avversario ad est del Dosso Faiti, riportandone prigionieri. L' azione delle nostre fanterie continua serrata, con l'efficace concorso di artiglierie e bombarde che controbattono quelle attivissime del nemico. Numerosi prigionieri cominciano ad affluire ai nostri campi di concentramento.


L' aviazione fu anch' essa assai attiva. Al mattino nostri velivoli bombardavano baraccamenti nemici nelle vicinanze di Chiapovano. Nel pomeriggio una forte squadriglia volava sulla zona delle retrovie nemiche ad oriente di Gorizia, lanciando circa duecento bombe su accampamenti e convogli. I nostri arditi aviatori, abbassatisi a 500 metri, mitragliarono anche truppe nemiche ammassate, scompigliandole. I velivoli ritornarono tutti ai propri campi.
Sulla rimanente fronte del teatro delle operazioni, sono segnalati colpi di mano del nemico contro talune delle nostre posizioni avanzate a nord-ovest di Tolmino e sull' altopiano di Asiago. Fallirono tutti con sensibili perdite degli assalitori.

Generale CADORNA

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori