19 Dicembre, 1917

Quale pace trattare?

“Elasticità” è la parola chiave nei commenti dei giornali tedeschi all’armistizio. A Berlino non si è perso tempo nel dilatare l’interpretazione di questa “elasticità” fino all’ammettere il trasferimento di truppe da un fronte all’altro, disinnescando il “favore” russo all’Intesa. Del resto Pietrogrado non può impedirlo.
Tutti i quotidiani concordano: quella in Russia è una grande vittoria tedesca. Tutti elogiano l’armistizio, pur con punti di vista differenti. Il più “diverso” è il socialista Vorwärts: «Se ora le Potenze centrali concluderanno una pace democratica, che non disonori nessun popolo, né contenga violenze, la grande causa per la pace dei popoli sarà vinta. E lo comprenderanno anche a occidente». Segue l’invito esplicito a evitare una pace imperialista. Bene, ora però bisognerebbe convincere conservatori e pangermanisti, sempre più ringalluzziti dalle nuove opportunità.
I negoziati sono al centro anche del dibattito austro-ungarico. Cechi, ucraini e ruteni vorrebbero partecipare, vorrebbero inviare rappresentanti delle varie minoranze ai negoziati di pace per «tutelare il diritto dei popoli di decidere delle loro sorti». Ovvio con il destino di immensi territori in ballo; altrettanto ovvia la contrapposizione della fazione tedesca.

 In Russia la guerra civile serpeggia lungo il Volga e fino agli Urali; in Ucraina la Rada ordina il disarmo dei massimalisti e l’arresto di alcuni leader.

Il 19 dicembre torna a incresparsi il fronte del Piave: gli austro-tedeschi tentano invano di forzarne il passaggio nell’area del delta. C’è però una buona notizia per i soldati italiani: Governo e Comando Supremo hanno deciso di aumentare il rancio ai combattenti, così come i generi di conforto, tipo vino e liquori. L’alcool è un compagno immancabile per buona parte dei soldati di tutta la Grande Guerra, aiuta a non pensare troppo. È uno dei vari provvedimenti per migliorare il benessere dei soldati e la qualità della vita al fronte, come la concessione di più permessi e licenze. Morale e motivazione, queste le priorità per il nostro fattore umano.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Gli unionisti hanno successo nelle elezioni canadesi.
  • L’Ucraina sfida i bolscevichi, Odessa la supporta. La Rada disarma gli elementi massimalisti e ordina l’arresto di alcuni capi leninisti.
  • Da Pietrogrado si annuncia che la guerra civile si estende lungo il Volga e negli Urali, dove i cosacchi prevalgono.
  • Le varie minoranze dell’Impero asburgico vorrebbero inviare propri rappresentanti ai negoziati di pace. I socialisti austro-ungarici insistono sul principio “né annessioni, né indennità”.

Fronte italiano

  • Bruschi combattimenti nel delta del Piave; fermati gli austro-tedeschi.
  • L’artiglieria inglese viene attaccata pesantemente sul Montello
  • Nuovi attacchi austro-tedeschi contro le posizioni italiane da Tasson a Colle dell’Orso e contro la quota 1.601 del Monte Solarolo vengono respinti con gravissime perdite. Tentativi di passare il Piave in vari punti falliscono. Altrove bombardamenti e combattimenti locali.

Operazioni navali

  • Due sottomarini statunitensi si scontrano nella nebbia: uno affonda, 19 perdite.

Dal fronte italiano

REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DI GUERRA N. 976 - 19 DICEMBRE 1917 - ORE 18:00

Ieri, con sanguinosa azione, durata l' intera giornata, il nemico, alternando violenti bombardamenti a forti attacchi di fanterie tentò dal Col Caprile a Monte Pertica di spingere al sud la propria linea. Solo alla sua sinistra, dove per altro un centinaio di prigionieri rimasero nelle nostre mani, l' avversario riuscì a conseguire e a conservare vantaggi nella zona del Monte Asolone. Sulla destra invece, specie per la mirabile resistenza spiegata ad ovest di Osteria del Lepre dal 240° fanteria (Brigata Pesaro) gli sforzi nemici riuscirono vani.
Tentativi di passaggio dal Vecchio Piave, fra Cà Cradenigo e Cava Zuccherina, diedero luogo a vivaci combattimenti locali, ai quali concorsero largamente mezzi natanti della Regia Marina. Vennero fatti alcuni prigionieri.

GENERALE DIAZ

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori