"Le giuste rivendicazioni”
«Ammiriamo tutti il valore dell’esercito e lo spirito di sacrificio del popolo francese. […] Nonostante siamo avversari, nessuna divergenza di vedute, o di aspirazioni, separa il mio Impero dalla Francia, dunque ti chiedo di trasmettere, segretamente e in via non ufficiale, al Presidente della Repubblica Poincaré che appoggerò, con ogni mezzo e con tutta la mia influenza, le giuste rivendicazioni francesi sull’Alsazia-Lorena. […] Dopo aver esposto le mie idee, ti pregherei di comunicarmi l’opinione di Francia e Inghilterra, per preparare un terreno di accordo su cui impegnare conversazioni ufficiali e giungere allo scopo con soddisfazione di tutti. […] Sperando di poter così porre termine alle sofferenze di milioni di uomini e tante famiglie».
L’11 aprile Parigi pubblica la lettera dell’Imperatore Carlo al Principe Sisto di Borbone. Nel documento si parla anche di Serbia e Belgio, ma non di Italia, perché con Roma Vienna vuole regolare i suoi conti.
Tutta la faccenda è seguita con particolare attenzione a Berlino. La Germania nasconde la sua irritazione dietro a dichiarazioni di facciata, ma non l’ha presa bene.
E infatti il Governo asburgico si affretta a definire falsificato il testo della lettera e Carlo d’Asburgo scrive subito al Kaiser, accusando Clemenceu: «Io combatto per le tue provincie, proprio come fossero le mie. […] Nonostante ritenga superfluo spendere anche una sola parola sulle menzogne di Clemenceau, ci tengo ad assicurarti nuovamente la piena solidarietà tra noi e i nostri Imperi. Nessun intrigo indebolirà la nostra fede e fratellanza d’armi. Insieme conquisteremo la pace onorevole».
Nelle Fiandre la battaglia infierisce tutta la giornata. I tedeschi entrano ad Armentières e Merville; i britannici si ritirano oltre Ploegsteert e Steenwerck. Berlino annuncia 20.000 prigionieri, ma le riserve inglesi e i rinforzi francesi stanno arrivando in linea.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- In risposta alla smentita asburgica, il Governo francese pubblica il testo della lettera dell’Imperatore Carlo al Principe Sisto di Bornone. Vienna dichiara che il testo della lettera è stato alterato.
- Carlo I d'Asburgo, in un telegramma all’Imperatore Guglielmo, smentisce le affermazioni francesi, specialmente quelle relative alle rivendicazioni francesi dell’Alsazia-Lorena.
- Il Presidente del Consiglio rumeno, Marghiloman, prende atto della votazione alla Dieta bessarabica e proclama l'annessione della Bessarabia alla Romania.
- Orlando, Presidente del Consiglio italiano, riceve le delegazioni delle nazionalità oppresse dall’Austria-Ungheria.
- Rivolte per il cibo in Olanda.
- Il Generale Charles Sackville-West succede a Sir Henry Rawlinson (inviato al fronte) a Versailles.
- Report del Governo britannico sul trattamento dei prigionieri di guerra dietro le linee nemiche.
Fronte occidentale
- Scontri generali su tutto il campo di battaglia. Continua la pressione delle truppe tedesche in parecchi punti del fronte anglo-portoghese.
- Armentières e Merville prese dalle truppe tedesche.
- A Hollebeke e Messines vengono respinti gli attacchi tedeschi.
- Le truppe britanniche sono costrette a ritirarsi al di là di Ploegsteert e Steenwerck, verso Nieuwkerke (Neuve-Église) e Bailleul.
- Forti attacchi locali respinti a sud di Arras.
- I tedeschi reclamano 20.000 prigionieri negli scontri.
- Le truppe navali inglesi bombardano Ostenda mentre l’aviazione bombarda Zeebrugge.
Fronte asiatico ed egiziano
- Palestina: i turchi attaccano vicino El Ghoraniya, ma vengono sconfitti e inseguiti dalla cavalleria per 9 km. verso Al-Salt. Ulteriori attacchi respinti sulla strada Gerico-Shechem.
Fronte d’oltremare
- Africa Orientale: le colonne britanniche, dalla costa e dal Lago Nyassa (Lago Malawi), entrano in contatto con le truppe tedesche a Medu e sul fiume Msalu.
Operazioni navali
- L’americana S.S. “Lakemoor” affondata da un sottomarino.
DAL FRONTE ITALIANO
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DEL 11 APRILE 1918
Lungo tutta la fronte moderata attività di artiglieria e di pattuglie.
Nostre batterie colpirono truppe nemiche allo sbocco di Val San Lorenzo e nei pressi di Salgareda, e carreggi in moto a nord-est di Cavazuccherina.
Nella conca di Asiago facemmo qualche prigioniero.
Firmato: DIAZ