Destinazione finale
Oltre cinquecento chilometri di viaggio, l’ultimo, di sicuro non il più comodo, né piacevole, attraversando l’estremità occidentale della sterminata pianura siberiana, tra foreste vergini e acquitrini. Il 4 giugno l’ex Zar Nicola II e famiglia vengono trasferiti da Tobol'sk a Ekaterinburg, da dove non ripartiranno più, almeno non in “forma terrena”; ultima tappa della loro esistenza. Mosca non ha ancora deciso cosa farne, ma l’instabilità siberiana ha consigliato di allontanare il vecchio monarca.
Duemila chilometri a sud-ovest, a Batumi, la Repubblica armena rinuncia ad ampie regioni e firma il trattato di pace con l’Impero ottomano; l’esercito turco minacciava da vicinissimo Erevan. Non tutti però si arrendono: alcuni ribelli si asserragliano in montagna, dove proclameranno la sedicente Repubblica dell’Armenia montanara.
Come tutti i trattati, anche questo, prima o poi, dovrà passare per l’approvazione delle Potenze centrali, in particolare Berlino, dove un socialista revisionista ha appena pubblicato un articolo sull’idea continentale tedesca: espandere l’influenza della Mitteleuropa anche con convenzioni e vincoli economici in chiave antibritannica e antiamericana.
Per farlo bisogna vincere la guerra e qui i calcoli si complicano, perché sul fronte occidentale la resistenza Alleata è sempre più tenace: «I contrattacchi francesi si fanno più frequenti, più efficaci e più coordinati».
A Parigi Clemenceau non può fornire dettagli al parlamento, si rifiuta di farlo nonostante le insistenze, ma resta sereno: «Indietreggiamo, è vero, ma non capitoleremo mai».
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- L'ex Zar Nicola II e la consorte sono trasferiti da Tobol’sk a Ekaterinburg.
- Firma del trattato di Batumi: la Repubblica Democratica di Armenia ottiene la pace con l'Impero ottomano, ma deve cedergli una larga fetta di territorio; alcuni reparti armeni si rifiutano di riconoscere il trattato e danno vita alla Repubblica dell'Armenia montanara.
- Le Potenze centrali riconoscono il Governo ucraino.
- Articolo tedesco sulle linee guida dell’idea continentale e l’espansione della Mitteleuropa.
- Clemenceau loda le armate francesi e Alleate.
- Rinnovo del trattato di arbitrato anglo-americano.
Fronte occidentale
- I tedeschi catturano Veuilly-la-Poterie (a metà strada fra l’Ourcq e Château-Thierry), ma gli americani li fermano nel bosco di Veuilly.
Fronte asiatico ed egiziano
- Raid aereo inglese ad Amman.
Operazioni navali
- La marina inglese sbarca a Pečenga (nord della Russia).
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DEL 4 GIUGNO 1918
La nostra artiglieria ha battuto ieri con efficaci concentramenti di fuoco e prime linee, vie di comunicazioni, centri di vita nemici in Val Lagarina, sull’Altipiano di Asiago e in vari tratti della riva sinistra del Piave.
Le batterie avversarie sono state più attive nelle regioni di Ponte di Piave e di Musile.
Nella regione del Grappa nostre pattuglie hanno assalito un nucleo nemico infliggendogli perdite, e costretto alla resa dopo lotta vivace, un intero piccolo posto.
Riparti avversari sono stati respinti a Monte Corno (Vallarsa) e alle porte di Salton (Spinoncia).
Firmato: DIAZ