29 Giugno, 1918

È arrivata la Spagnola

L’assalto nella foresta di Nieppe ha consegnato ai britannici un discreto numero di prigionieri. Passate ventiquattro ore gli interrogatori vanno avanti, perché le informazioni sono alla base di ogni successo. I soldati tedeschi qualcosa di interessante lo dicono, c’è una notizia buona e una cattiva. «Molti di noi sono malati, l’influenza infuria tra le linee. È accompagnata da febbre forte, e gran debolezza. La depressione serpeggia».
Ok, questa era la buona, la cattiva è che gli Alleati non sono immuni dalla Spagnola e la pandemia si diffonde in fretta. Si è manifestata prima tra i tedeschi solo perché la malnutrizione le ha dato una grossa mano, debilitando i soldati e moltiplicandone gli effetti.
Il 29 giugno i francesi guadagnano terreno a sud dell’Ourcq, superando l’altura tra Mosloy e Passy-en-Valois.

Anche gli italiani riprendono le operazioni. Dopo aver rianimato la lotta d’artiglieria, si lanciano contro le postazioni austro-ungariche del Monte Valbella, del Col del Rosso e del Col d’Echele; vogliono riprendersi il poco perso nella recente offensiva asburgica.

 A Vladivostok i cecoslovacchi hanno messo a frutto il successo: il Soviet locale viene esautorato, al suo posto si forma un Governo provvisorio intesofilo.

Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Il Consiglio comunale di Firenze, adunato in seduta straordinaria, conferisce la cittadinanza onoraria al Presidente americano Wilson.

Fronte occidentale

  • I francesi, a sud del fiume Ourcq, superano la collina fra Mosloy e Passy-en-Valois.

Fronte orientale

  • Proclamato un Governo provvisorio a Vladivostok (alcuni membri rimangono a Tomsk).

Fronte italiano

  • Gli italiani lanciano un attacco nella regione del Monte Valbella, del Col del Rosso e del Col d’Echele.

Dal fronte italiano

REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DEL 29 GIUGNO 1918

La lotta delle artiglierie mantenutasi moderata sulla rimanente della fronte, si è animata alquanto sull’altipiano di Asiago.
Nostre pattuglie con la consueta attività molestarono efficacemente l’avversario e ne danneggiarono in più punti le difese.
Centri ferroviari e movimenti di truppe nemici vennero bombardati nelle retrovie dagli aviatori nostri ed alleati, che, nella giornata, abbatterono tre velivoli avversari.

Firmato: DIAZ

Come in una macchina del tempo, ogni giorno una nuova pagina del diario.
Le testimonianze, le immagini, i filmati negli archivi e nei giornali dell'epoca.

Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori