Un mortaio e “addio alle armi”.
Pulitzer nel 1953, Nobel per la letteratura nel 1954. Doppietta niente male. Tra gli americani sul fronte italiano c’è un personaggio piuttosto bravino con le parole: Ernest Hemingway. È uno scavezzacollo, tra guerre e avventure sarà in perenne sfida con la morte. Si è arruolato volontario, ma un problema alla vista gli preclude i corpi combattenti, viene assegnato al servizio sanitario. L’8 luglio, a Fossalta, sul basso Piave, un colpo di mortaio rischia di strapparlo all’umanità. Hemingway si salva e in ospedale si “consolerà” con un’infermiera. Epilogo molto “Hemingway”.
A Roma il Governo ha recepito gli input esterni, si è reso conto di essere in ritardo e nomina una Commissione di studio per il dopoguerra. Sì, ma ne fanno parte oltre 600 persone; difficile raggiungere una sintesi organica. “Bene, ma non benissimo”.
Gli italiani vanno forte in Albania, dove occupano Fier e, appoggiati dai francesi, marcano stretto Berat. Lungo la Voiussa l’avanzata è protetta dai ricognitori britannici.
Sui giornali Alleati la Russia è onnipresente, anche perché i legionari cecoslovacchi continuano a fare il bello e il cattivo tempo: Irkutsk è sotto controllo, il loro.
Il caos e la pochezza di informazioni alimentano tonnellate di fake news, in Francia poi si esagera: i bolscevichi si sarebbero alleati con le “Guardie bianche” finlandesi per ostacolare i contingenti Alleati a Murmansk; Mosca starebbe per dichiarare guerra all’Intesa, oppure la Germania starebbe per conquistare la Siberia, a seconda dei punti di vista, o della convenienza narrativa. Come se Berlino avesse uomini da sprecare in oriente. La soluzione proposta è sempre la solita: il Giappone. “Gli americani fanno male a non fidarsi di Tokyo, entro l’autunno potrebbe risolvere tutti i problemi russi e battere i tedeschi”. Siamo a luglio, quindi un paio di mesi dovrebbero bastare per attraversare mezzo mondo, letteralmente, senza uno straccio di piano, né preparazione, né gli uomini necessari. Per fortuna non tutti i commentatori francesi sono così “terrapiattisti”.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Dichiarazione d’intenti verso gli Alleati da parte del Governo siberiano.
- Il Governo italiano nomina una Commissione, composta da oltre 600 membri (circa un terzo deputati e senatori), per lo studio dei provvedimenti necessari per il passaggio dallo stato di guerra a quello di pace.
- Il Ministro degli Esteri di Grecia consegna ai giudici, incaricati dell'istruttoria del processo contro gli ex Ministri Skouloudis, Lambros, ecc., i telegrammi del 23 e 24 settembre 1915 inviati dall'Ambasciatore bulgaro ad Atene al suo Governo, che provano come Re Costantino, prima dell'offensiva contro la Serbia, tramasse con la Bulgaria.
- Una Commissione di cinque parlamentari britannici raccomanda un trattamento più severo per gli stranieri di nazionalità nemica presenti in Gran Bretagna.
Fronte occidentale
- I francesi attaccano con successo a nord-ovest di Longpont (vicino Villers-Cotterêts); 346 prigionieri.
Fronte orientale
- I cecoslovacchi occupano Irkutsk.
Fronte meridionale
- Monitori inglesi appoggiano l’avanzata italiana nella bassa Voiussa.
- Gli italiani occupano Fier (30 km. a nord di Valona); i francesi e gli italiani minacciano Berat (45 km. a nord-est di Valona).
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DEL 8 LUGLIO 1918
In Val Lagarina e in Vallarsa più frequenti tiri di molestia delle opposte artiglierie. A nord del Monte di Valbella (Altipiano di Asiago) nostre pattuglie, dopo vivace lotta fugarono elementi esploranti avversari.
Sul Grappa, il giorno 6, con azioni di dettaglio guadagnammo terreno a nord del massiccio, catturando 51 prigionieri, due mitragliatrici ed un lanciafiamme; ieri ampliammo la nostra occupazione avanzata nella regione di Col Caprile.
I velivoli nostri ed alleati ed i dirigibili dell’Esercito e della Marina hanno spiegato nella giornata di ieri e nella notte scorsa intensa ed efficace attività. Otto velivoli nemici vennero abbattuti in combattimento aereo.
Albania: Il mattino del 6 nostre truppe, collegate ad oriente con truppe francesi, hanno iniziato tra la costa era valle della Tomoriza una operazione tuttora in pieno e soddisfacente corso di svolgimento. I prigionieri finora affluiti ai posti di concentramento superano i mille tra i quali 50 ufficiali.
Firmato: DIAZ