Non cambia nulla
Il cambio al vertice nel Ministero degli esteri tedesco non significa una nuova rotta politica. Lo assicura il Cancelliere Hertling al Reichstag l’11 luglio. «La Germania è sempre pronta a considerare una proposta di pace seria e onorevole. Ma gli uomini di Stato nemici esternano solo ingiurie e il desiderio di distruggerci. […] Il trattato di Brest-Litovsk non si tocca. […] Le dimissioni di von Kühlmann sono dipese dal venir meno della fiducia tra lui e gli altri fattori». Leggasi il partito militarista.
Sui giornali dell’Intesa qualcuno abbozza, non una critica, un appunto. Bollare qualsiasi affermazione berlinese come “un tranello” può essere controproducente, perché favorisce la propaganda pangermanista e spegne ogni possibilità di creare dissidi nell’opinione pubblica tedesca. La sostanza è questa: se da Berlino esce fuori una mezza apertura, ma l’Intesa la snobba a priori, per la Germania sarà più facile far passare il messaggio di non avere alternative alle armi e alla pace tedesca. Il ragionamento non fa una piega, ma arrivati a questo punto comunque non si vedono alternative a una vittoria militare.
Tempi duri per i sudditi dei paesi nemici in Gran Bretagna. Londra annuncia un giro di vite: nuovi e più severi internamenti e ostacoli alle attività commerciali.
Davide Sartori
GLI AVVENIMENTI
Politica e società
- Il Governo inglese annuncia che sarà adottato un comportamento rigido verso i sudditi nemici in Gran Bretagna.
- Il Conte Hertling, nel comitato del Reichstag, conferma la linea della politica estera.
Fronte occidentale
- Gli australiani effettuano con successo un raid vicino Merris (nord del fiume Lys).
- 74° raid aero inglese in Germania.
Operazioni navali
- La nave da trasporto americana “Westover” viene silurata e affonda nelle acque europee: 10 vittime.
Dal fronte italiano
REGIO ESERCITO ITALIANO - COMANDO SUPREMO
BOLLETTINO DEL 11 LUGLIO 1918
Consuete azioni di esplorazione e di molestia.
Il fuoco di artiglieria fu vivace in Val Brenta. Sull’Altipiano di Asiago ed al Cornone, nuclei nemici vennero fugati dai nostri avamposti.
ALBANIA - L’avversario, attaccato di fronte dalle fanterie e minacciato a tergo dalla cavalleria arditamente lanciatasi lungo il Semeni, ha ripiegato precipitosamente a nord di questo fiume, distruggendo ed incendiando magazzini e depositi. Le nostre truppe, spazzate le sue retroguardie, sono entrate in Berat e procedono al rastrellamento della vasta zona conquistata, dove vagano ancora numerosi nuclei di copertura e drappelli di dispersi nemici.
Il contegno delle valorose truppe del 16° Corpo d’armata nelle giornate dal 6 al 10, rese difficili oltre che dalla resistenza nemica da disagi e fatiche, è stato veramente ammirevole. La loro grande aggressività ha contribuito a mantenere le nostre perdite in limiti relativamente assai lievi. L’avversario ha perduto molti uomini. I prigionieri finora contati superano i 1600. Parecchi cannoni, molte mitragliatrici e munizioni, considerevole quantità di materiale bellico, che non ha potuto essere asportato né distrutto, sono caduti nelle nostre mani.
Firmato: DIAZ