10 Luglio, 1914

Francesco Giuseppe rompe gli indugi

Venerdì 10 luglio Guglielmo II riceve un telegramma dal suo Ambasciatore a Vienna. Francesco Giuseppe ha rotto gli indugi. Ascoltata l’opinione tedesca, concorda su tutta la linea. Si deve porre fine «all’insopportabile situazione serba».
Anche la camera ungherese è in fermento. Un prudente Tisza invita i deputati a non trarre conclusioni esagerate. Sottolinea la fedeltà della popolazione bosniaca, allontana l’eventualità di una ribellione e deplora gli eccessi contro i cittadini di origine serba. Ma non si sbilancia né sull’inchiesta, né sui futuri provvedimenti dell’Impero austro-ungarico. Divaga, è sfuggente. Strano, considerando l’abituale franchezza. Di guerra non parla, ovvio, ma accenna alla pace. E forse ci crede realmente.
In quei giorni il peggior nemico della Serbia è la propria stampa. La propaganda antiaustriaca è pericolosa, quasi suicida. Il Primo Ministro Nikola Pasic non riesce a frenarne l’impeto; può solo prenderne le distanze.


Contro la Serbia sembra giocare anche la sfortuna. Il Barone Hartwig, Ministro russo, si confronta con l’asburgico von Gisi a Belgrado. Hartwig viene considerato molto vicino alla causa slava. Un improvviso malore e morirà durante l’incontro, la sera del 10 luglio; non il migliore degli auspici.    Davide Sartori

GLI AVVENIMENTI

Politica e società

  • Luigi Cadorna è nominato Capo di stato maggiore dell'esercito.
  • Hartwig, Ministro russo, muore improvvisamente durante un incontro col Ministro austriaco alla Legazione austriaca a Belgrado. Le voci che  sia morto per la troppa emozione provata nel colloquio o per avvelenamento, eccitano grandemente gli animi in Serbia.
  • Nonostante l'opposizione del Primo ministro ungherese Tisza, il Ministro degli esteri austriaco Berchtold ordina ai suoi funzionari di avviare la stesura dell'ultimatum alla Serbia.
  • Il principe William di Wied sovrano d’Albania, si rivolge alle Potenze per ricevere aiuti finanziari e militari contro gli insorti, che, aiutati da ufficiali greci, hanno occupato Coritza, minacciano Durazzo e stanno per impadronirsi di Berat

 

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Sono nato a Roma nel dicembre del 1984, mi sono diplomato al liceo scientifico J.F. Kennedy e ho frequentato la facoltà di Scienze della Comunicazione all’università la Sapienza, ma non mi sono laureato.

I miei interessi? Un po’ di tutto, come molti trentaduenni. Lo sport, la politica, la Storia del ‘900. Niente di eccezionale.


Dal dicembre 2003 al marzo 2005, ho scritto per un giornale locale (Il Corriere Laziale), quindi ho fatto uno stage con una piccola televisione satellitare (Nessuno TV).
Nel 2011 la Graphofeel edizioni ha pubblicato il mio libro “Mens insana in corpore insano”, il racconto di una vacanza on the road da Roma a Capo nord.
Dall’agosto 2013 al gennaio 2014 ho ricominciato a scrivere di calcio quotidianamente, con articoli e pronostici sportivi sul sito http://www.scommessepro.com/
Da giugno 2014 racconto la Grande Guerra, giorno per giorno.

Davide Sartori